Due volti maschili campeggiano nella foto manifesto dello spettacolo. Entrambi intensi. Seriosi ma rassicuranti. A sinistra, riconosciamo Mario Perrotta. Autore, regista e attore più volte premiato (ricordiamo, ad esempio, l’Ubu per il Progetto Ligabue. Arte
Dopo il successo dello scorso anno torna in scena, dall’8 al 18 novembre al teatro Brancaccino di Roma, Zozòs di Giuseppe Manfridi. Buona occasione per riproporre (con qualche lieve modifica) la visione critica dello spettacolo
Ho assistito allo spettacolo La Classe al Mattatoio di Roma. Un ambiente non convenzionale, quasi a preannunciare l’essenza dello spettacolo che avrei visto. Un Docupuppets per marionette e uomini, così viene definito La Classe di
Ri-leggere il pluripremiato testo narrativo di Stefano Massini, Qualcosa sui Lehman (Milano, Mondadori, 2016, pp. 773, euro 24,00), finalista al premio Campiello del 2017, già prima uscito per la Einaudi, Collana teatro, nel 2014, col
Primo di due capitoli di un progetto su Henrik Ibsen, in particolare su L’anitra selvatica, lo spettacolo di Federica Santoro e Luca Tilli è uno spasimo che lascia gli interpreti come deprivati dal sentimento, come prosciugati nell’animo, come un corpo
Atto secondo. Nel mare del teatro, memoriale di Antonio Attisani copre un arco temporale dal 1966 al 1993, ed è riferito ad attività di alto livello professionale svolte da Attisani come autore, regista, organizzatore teatrale,
<<La notte, quando spengo la luce, i morti vengono sempre a trovarmi. Quelli che ho ucciso, quelli che ho contribuito a fare fuori e gli altri che i nemici mi hanno ammazzato. (…) Perché sono
Tra le proposte di autori emergenti, in scena nella stagione teatrale 2018/19, è certamente da segnalare Segreti e cipolle in un condominio a piazza Vittorio di Monica Lugini e Paolo Pioppini. Il testo, nato sotto
Inserita nel quadro del Festival Romaeuropa la nona edizione di Digita-Live, curata da Federica Patti, si è tenuta in 4 giornate, tra il 4 e il 7 ottobre. L’importante riflessione sul rapporto tra macchine e
Sono i fili della Memoria, quelli che pazientemente si tessono per formare una Biografia, il centro di Carmen che non vede l’ora, lo spettacolo di Tamara Bartolini e Michele Baronio presentato il 4 e il