È arrivato in tutte le sale il film La Belle Époque, dopo la presentazione alla Festa del Cinema di Roma con una radiosa Fanny Ardant sul red carpet. Un film francese e i film francesi,
Una brezza di vento del Nord porta a Roma la tata londinese più famosa al mondo: Mary Poppins – il musical ed è subito una festa di musica, suoni e colori. Una sorprendente realizzazione che
Uno spettacolo tutto al femminile che mette in scena l’omonimo romanzo di Michela Murgia con lo stesso linguaggio, scarno e poetico insieme, ad alimentare un monologo di straordinaria intensità di cui l’attrice Anna Della Rosa
Il giardino dei ciliegi. Trent’anni di felicità in comodato d’uso della compagnia Kepler-452 parte dall’intuizione centrale dell’omonimo testo di Čechov. Ciascuno di noi ha un’area di paradiso che si desidera difendere dalla brutalità del mondo
La Cinémathèque française di Parigi rende omaggio al regista Mauro Bolognini attraverso una retrospettiva lunga quasi un mese. Dal 31 ottobre al 25 novembre, infatti, si può assistere alla proiezione dei suoi film e a
A botta fredda scrivo di Eleonora Danco e del suo dEVERSIVO, visto al Teatro India – Teatro di Roma, nella sua ultima replica delle quattro in programma. Devo ricordare che è, questa presente, la terza
Approcciarsi a questo film e fare un paragone con il capolavoro di Kubrick è la più grossa stupidata che si possa fare. Il lungometraggio è sì il sequel di The Shining, ma è visivamente molto
Inclusione. Memoria. Ruolo attivo della popolazione. Dialogo serrato con il territorio. Ricerca di quei valori condivisi che da sempre rappresentano le fondamenta della comunità umana e che oggi rischiamo di smarrire, confondere, dimenticare. Temi, insomma,
Il funzionalismo di marca finanziaria si accompagna spesso a un salutismo di tendenza progressista e che non disdegna di “assoldare”, in questa visione apparentemente illuminata, persino il borghese senso di colpa che ha pronunciamenti di
Una esigenza forte di raccontare, un teatro necessario dove coabitano ragione e sentimento e le parole sono armi potentissime e non lasciano scampo né vie d’uscita. L’ultimo lavoro di Saverio La Ruina, narratore sapiente e