Approcciarsi a questo film e fare un paragone con il capolavoro di Kubrick è la più grossa stupidata che si possa fare. Il lungometraggio è sì il sequel di The Shining, ma è visivamente molto
Inclusione. Memoria. Ruolo attivo della popolazione. Dialogo serrato con il territorio. Ricerca di quei valori condivisi che da sempre rappresentano le fondamenta della comunità umana e che oggi rischiamo di smarrire, confondere, dimenticare. Temi, insomma,
Il funzionalismo di marca finanziaria si accompagna spesso a un salutismo di tendenza progressista e che non disdegna di “assoldare”, in questa visione apparentemente illuminata, persino il borghese senso di colpa che ha pronunciamenti di
Una esigenza forte di raccontare, un teatro necessario dove coabitano ragione e sentimento e le parole sono armi potentissime e non lasciano scampo né vie d’uscita. L’ultimo lavoro di Saverio La Ruina, narratore sapiente e
Un luogo, la Tenuta Dello Scompiglio, immerso nella natura a pochi chilometri da Lucca. Un luogo, situato nelle verdi colline di Vorno, che – grazie a un interessante progetto – è divenuto un habitat di
Capita di non riuscire a pubblicare un articolo prima che uno spettacolo termini il suo ciclo di rappresentazioni ma capita anche che l’estensore, per le soluzioni sceniche adottate e sicuro di una riproposizione a breve
Interpretare le grandi opere è l’impegno di una vita intera, un lavoro costante che richiede totale dedizione nei confronti dell’opera stessa, dell’autore e del pubblico. Sarà capitato ad ognuno di noi di imbattersi in traduzioni
La nota preliminare di questa diciassettesima edizione del Festival bolognese ci introduce a una complessiva idea di civiltà che si vorrà avere nel futuro prossimo, un affresco di sollecitazioni attraverso il quale monitorare possibili immaginari
Scrivere e mettere in scena, parlare di oggi e ripercorrere la storia, interrogare il passato per decifrare i gangli cogenti delle sfide che la modernità ci pone: Dario Muratore, regista e drammaturgo palermitano, dà vita,
Anche quest’anno, Attraversamenti Multipli non delude la sua vocazione: quella di un Festival pensato per agire in quel “limite discontinuo”, che intende sperimentare linguaggi “altri, di “mediazione”, contemporanei – teatro, danza, site specific – e