Quando penso alla parola “sospeso” mi viene subito in mente la filantropica tradizione napoletana dell’ordinare un caffè e pagarne due. Come ha scritto Luciano De Crescenzo nel suo libro appunto intitolato Il caffè sospeso: «Quando
«Dopo un grande dolore i nervi siedono come tombe, e ci si chiede se fu ieri o secoli fa». È un verso di Emily Dickinson, uno di quei composti chimici perfetti che, una volta scolpiti,