Il panorama italiano degli autori teatrali è pressoché infinito. C’è chi si è dedicato prevalentemente a testi impegnati e chi, invece ha preferito scrivere commedie o musical. C’è ancora chi si è occupato di attualità
La scrittura teatrale è nella sua natura mancante, bucata al suo interno e costruita attorno al vuoto della parola pronunciata: nasce già in funzione di un’azione e non basta mai a sé stessa. È sulla
Una truppa di italiani a Innsbruck. È il 1653 e sono Antonio Cesti, cantante e compositore, Giovanni Filippo Apolloni, librettista, Anna Renzi, Filippo Bombaglia detto “Monello”, Antonio Maria Viviani, Antonio Pancotti, Pompeo Sabbatini, cantanti. Entrano
Diciamo così, tanto per dire, sappiamo benissimo che esistono opere siano esse trasfigurazioni sceniche o piombanti scritture o ancora fatti d’arte o, infine, tanto per non farci mancare niente, album della cosiddetta musica leggera che
Ho da poco ricevuto copia del testo drammatico di Enzo Moscato, Tà-kài-Tà, uno tra gli ultimi frutti pregevoli che il Centro studi sul Teatro Napoletano, Meridionale ed Europeo, ha prodotto. La curatela di Antonia Lezza,
La 78ma cerimonia di premiazione dei Golden Globes verrà ricordata innanzitutto per alcune peculiarità dovute alla pandemia, che ha causato la chiusura delle sale cinematografiche in quasi tutto il pianeta ormai da mesi. Le novità
Attrice, regista, cantante, autrice, poetessa e creatrice di gioielli. Come minimo comun denominatore il teatro. È Clara Galante che proprio nel nome porta la sua firma e la sua missione: essere chiara, trasparente. «Il mio
Nelle prime settimane di luglio, estate passata, abbiamo “incontrato” Cacá Carvalho. Nel lungo dialogo condiviso con lui è emerso, anche, il ritratto della situazione artistica del Brasile in un periodo storico segnato, nel profondo, dalla
Voi che avete vicino strumenti di musica, e un canto, ecco aprire con amore il silenzio (Aldo Capitini, Colloquio corale. Inno, mov. 2, vv. 25-26) Nel saggio Critica della cultura e della società del
A teatro niente, non ci si va. Combattiamo per le riaperture, ma immaginiamo anche il dopo – e il dopo è cambiare il teatro, restituirgli il suo peso fondamentale, fare di un accessorio un diritto,