Una esigenza forte di raccontare, un teatro necessario dove coabitano ragione e sentimento e le parole sono armi potentissime e non lasciano scampo né vie d’uscita. L’ultimo lavoro di Saverio La Ruina, narratore sapiente e visionario è un dialogo che documenta l’incontro tra un cristiano e un credente musulmano costretti dal caso a una coabitazione forzata sotto una tenda da campo dopo il terremoto in Abruzzo. In scena il regista-autore e un attore di origine tunisina, in Italia fin da bambino, sono i protagonisti di un confronto duro e mai buonista, tra le molte insofferenze e i pregiudizi di Mario e una certa disponibilità all’incontro da parte di Saleh, che vede nel terremoto «una opportunità per costruire una città ancora più bella e una comunità ancora più unita». Certo si ritrovano a solidarizzare sulla gestione dell’emergenza, si raccontano le incongruenze di una organizzazione che ha previsto per alcuni sistemazioni in tenda e per altri negli alberghi della costa, ma Saleh si sentirà offeso quando Mario scambierà per uno scendiletto il suo tappeto in cui si inginocchia per pregare.
Così le diverse interpretazioni della Bibbia e del Corano apriranno diatribe infinite e la distanza tra i due diventa incolmabile quando a Saleh La Ruina assegna la battuta sull’attentato alle Torri Gemelle: «Da là è cominciato tutto. Da quel momento il mondo si è diviso tra noi e voi». Nella vita e sulla scena. Lasciando aperti tutti gli interrogativi in questo momento irripetibile di teatro-verità. E tuttavia Mario e Saleh, tra mille contraddizioni, restano testimoni di una speranza a raccontare un paese che non ha ancora perduto la sua anima.
Mario e Saleh
scritto e diretto da Saverio La Ruina
con Saverio La Ruina e Chadli Aloui
collaborazione alla regia Cecilia Foti
musiche originali Gianfranco De Franco
scene e costumi Mela Dell’Erba
disegno luci Michele Ambrose
audio e luci Mario Giordano
organizzazione generale Settimio Pisano.
Romaeuropa Festival, Mattatoio, Teatro 1, dal 26 al 27 ottobre 2019.
Prossime date che segnaliamo: dal 23 al 25 gennaio 2020 presso il Teatro Arena del Sole di Bologna.