Dopo un lungo periodo di pausa forzata, dovuta alla pandemia, Il Sistina, nella sera del 7 dicembre 2021, ha ripreso la sua programmazione e il direttore artistico Massimo Romeo Piparo ha riaperto il teatro al pubblico alla presenza del Sindaco Gualtieri e del Presidente della Regione Lazio Zingaretti.
Il Sistina, simbolo teatrale della ripresa economica postbellica italiana, nato in parallelo a quella Hollywood sul Tevere che produsse dei film capolavori come Ben Hur e Vacanze Romane, è da sempre, mentalmente, associato agli spettacoli di varietà, al teatro musicale e alla “premiata ditta” autoriale Garinei & Giovannini.
Nato sull’area del vecchio Pontificio Istituto Ecclesiastico Polacco, la costruzione, progettata dall’architetto Marcello Piacentini (1), venne terminata nel 1949. Il teatro venne realizzato in modo da poter contenere fino a milleseicento posti inseriti in uno spazio circolare privo di ostacoli architettonici verticali, come colonne portanti, al fine di rendere perfetta la visione della scena da qualsiasi punto della sala. Il palcoscenico e le strutture di supporto furono, poi, attrezzate con le più moderne tecnologie all’epoca possibili.
L’inaugurazione, come sala cinematografica, avvenne il 28 dicembre 1949 ma già nei primi giorni del 1950 il teatro ospitò la rivista con Totò e Isa Barzizza. Ma fu solamente nell’autunno di quell’anno che Il Sistina trovò la sua definitiva “vocazione” teatrale, mettendo in scena (uno spin off si direbbe oggi) La Bisarca derivato da una omonima trasmissione radiofonica di successo scritta da Garinei e Giovannini con Wanda Osiris, Riccardo Billi e Mario Riva. La fortuna, è proprio il caso di dirlo, derivò però da un avvenimento apparentemente avverso e cioè una crisi economica sopravvenuta, nell’estate del 1950, nella E.C.I. (Esercizi Cinematografici Italiani), società che gestiva la struttura per conto delle ditte proprietarie: le Imprese Castelli Costruzioni Edilizie e la E.N.I.C. (Ente Nazionale Industrie Cinematografiche). A evitare il rischio di una diminuzione di pubblico dovuta alla concorrenza del Cine-Teatro Adriano di piazza Cavour che aveva trovato nel cinema la sua destinazione, si decise di adibire Il Sistina alle attività teatrali.
Dal 1950 in poi, prima grazie al duo G&G che fecero de Il Sistina la loro “casa”, dirigendolo fino a tempi recenti (inizialmente come ditta poi, alla scomparsa di Giovannini, tramite una società che ha recuperato il marchio tra gli eredi) e oggi con la gestione di Massimo Romeo Piparo, il teatro non ha mai smesso di esercitare il suo fascino e la sua influenza artistica sul pubblico romano, italiano e non solo.
La magia ora si rinnova: poltrone nuove e più comode ma anche moquette e velluti, marmi e ancora servizi igienici e foyer. In tempi di pandemia, per la sicurezza, non è irrilevante il nuovo sistema di aerazione e la nuova biglietteria, direttamente gestita dal Teatro per evitare sia intermediari che possano influire sul costo finale dei biglietti sia per far scegliere il posto tramite una app 3D. Forse, però, l’innovazione maggiore riguarda gli orari degli spettacoli anticipati alle 20.30 per le repliche serali e per le pomeridiane alle 16.00.
Per la serata inaugurale è stato proposto uno dei maggiori successi delle ultime stagioni, il musical Mamma mia! che, con circa 200 repliche, è stato già visto da più 500.000 spettatori. 27 attori in scena e un poker di attori eccezionali – come Paolo Conticini, Luca Ward, Sergio Muñiz e Sabrina Marciano – sono i protagonisti di una tra le più amate commedie musicali del nuovo millennio con la colonna sonora delle canzoni degli Abba (tradotte in italiano, per l’occasione, dal regista Massimo Romeo Piparo).
Il plot della storia è noto a tutti ed è di una disarmante semplicità. Sophie (Sofia) è cresciuta, senza un padre, su di un’isola greca dalla madre Donna. In procinto di sposarsi, la giovane, che è desiderosa di conoscere il suo vero genitore e di farsi accompagnare all’altare da questi, invita alle sue nozze tre uomini provenienti dal passato della madre.
Per commentare la serata basterebbe il titolo stesso della commedia, quel “Mamma mia” al quale si potrebbe aggiungere, alla maniera di Alberto Sordi, “che impressione!” o meglio “che Sistina!”
Che impressione è ritornare in un teatro pieno, e vedere attori navigati che danno il loro meglio senza risparmiarsi, emozionati come se fossero al loro debutto in carriera; emotivamente tanto coinvolti da commettere qualche ingenuità, che giustifichi immediatamente pensando ai lunghi mesi di fermo della pandemia.
Che Sistina è il gruppo attoriale maschile, Paolo Conticini (Sam), Luca Ward (Romolo), Sergio Muñiz (Enrique), decisamente, più che collaudato. Da nomi di richiamo, quali sono, risultano i padroni della scena e senza esitazioni si inseriscono nella narrazione in modo estremamente convincente. Bravi sotto tutti i punti di vista. Molto efficaci le figure, inoltre, del tenero e romantico innamorato Sky (Jacopo Sarno) e dei suoi amici in scena: Alessandro Lanzillotti, lo spassoso Paprika, e il grintoso Nico Colucci che ha sostituito l’infortunato Lorenzo Gitto (Edo).
Che impressione nel Sistina è il trio femminile capitanato da Sabrina Marciano, nel ruolo di Donna, assieme a Elisabetta Tulli, nella parte di Rosie e Laura Di Mauro, in quello di Tania. Sono loro il vero asse portante dello spettacolo in quanto le capacità espressive, in particolare quelle canore, sono al di sopra di quelle, già mediamente alte, che ci si attende da chi recita in un musical. Le loro potenzialità sono, poi, completamente esplose nei brani degli Abba usati, a bis, per i saluti finali.
Nella parte di Sofia, la giovane e coinvolgente Eleonora Facchini è stata affiancata da Emanuela Puleo (Alice) e Linda Gorini (Lisa) perfette per “spalle” sceniche.
Mamma mia che impressione nel Sistina con plauso a parte all’ensemble – (Martina Bassarello, Camillo Bucci, Nicolò Castagna, Nico Colucci (anche Edo), Francesco Consiglio, Ilaria Ferrari, Roberta Giampino, Michele Iacovelli, Zoe Nochi, Giovanni Papagni (Padre Alexandrios), Luca Paradiso, Christian Roberto, Fatima Rosati, Fabrizia Scaccia (capo balletto), Denis Scoppetta (cover di Sky) – che ha donato allo spettacolo una magica e coinvolgente energia. Vero segreto “vincente” di ogni musical che si rispetti.
Molto curata la regia di Massimo Romeo Piparo e le scene di Teresa Caruso sia fisiche che in proiezione che hanno ricostruito la piccola isola greca in cui vive Donna includendo anche un vero rivolo di acqua. Costumi in stile anni Ottanta quelli di Cecilia Betona ben coadiuvati con le luci di Daniele Ceprano. Coreografie impegnative per il numero di attori che riempiono la scena di Roberto Croce.
Orchestra dal vivo diretta magistralmente da Emanuele Friello.
Nota
1) Tra le principali opere realizzare dall’architetto Piacentini nella capitale si ricordano: l’E.U.R., via della Conciliazione (assieme a Spaccarelli), il palazzo del rettorato dell’Università La Sapienza e del Palazzo delle Corporazioni (assieme a Vaccaro), attuale sede del Ministero dello Sviluppo Economico in via Vittorio Veneto, proprio a pochi passi da Il Sistina.
Mamma mia!
musiche e testi Benny Andersson e Björn Ulvaeus e alcuni Brani di Stig Anderson
libretto Catherine Johnson originariamente creato da Judy Craymer.
Mamma Mia! È originariamente prodotto a Londra da Judy Cramer, Richard East e Bjorn Ulvaeus per Litklestar In associazione con Universal
materiali aggiuntivi & arrangiamenti Martin Koch – Edizioni Musicali Universal Music Publishing Group
nuovo allestimento italiano diretto da Massimo Romeo Piparo
sene Teresa Caruso
costumi Cecilia Betona
luci Daniele Ceprani
suono Alfonso Barbiero, Stefano Gorini
coreografie Roberto Croce
direzione musicale Emanuele Friello
produzione Esecutiva Francesca Piparo
adattamento italiano e regia originale Massimo Romeo Piparo
con Luca Ward, Paolo Conticini, Sergio Muñiz, Sabrina Marciano, Elisabetta Tulli, Laura Di Mauro, Jacopo Sarno, Eleonora Facchini e con Emanuela Puleo, Linda Gorini, Alessandro Lanzillotti, Lorenzo Gitto e Martina Bassarello, Camillo Bucci, Nicolò Castagna, Nico Colucci, Francesco Consiglio Ilaria Ferrari, Roberta Giampino, Michele Iacovelli, Zoe Nochi, Giovanni Papagni, Luca Paradiso, Christian Roberto, Fatima Rosati, Fabrizia Scaccia, Denis Scoppetta
orchestra:
direttore e tastiere Emanuele Friello
tastiere, assistente direttore musicale Fabrizio Siciliano
tastiere Federico Zylka
chitarre Simone Gianlorenzi
basso Pino Saracini
batteria Stefano Marazzi.
Teatro Sistina, Roma, dal 7 dicembre 2021 al 9 gennaio 2022.