Lo “Smarrimento” a teatro con Lucia Mascino di Patrizia Vitrugno

Foto di Giulia Di Vitantonio

«Smarrirsi è l’unico posto dove vale la pena di andare» scriveva Tiziano Scarpa e Smarrimento, il testo di Lucia Calamaro, superbamente portato in scena da Lucia Mascino al Teatro India di Roma (e dall’11 al 20 febbraio al Teatro Franco Parenti di Milano), ricorda un po’ questa frase. Perché alla fine cosa significa davvero smarrirsi?
«È una parola che contiene tante cose» confessa Lucia Mascino che ha partecipato al processo creativo di questo spettacolo prodotto da Marche Teatro. «Lo smarrimento non è lo sguardo perso nel vuoto, non è un pensiero ossessivo ma è quella cosa che ti fa girare un po’ la testa da una parte e dall’altra alla ricerca della strada da prendere; è la curiosità, anche un po’ buffa, di due occhioni sgranati».

Foto di Giulia Di Vitantonio

Ma lo smarrimento non è solo quello dei protagonisti di questa pièce, è anche il modo di procedere di questa scrittura, tratto distintivo della Calamaro che riesce, seguendo un flusso di immagini, a restituire una storia vera perché le parole dei suoi personaggi sono sempre pensieri detti a voce alta.
Come quelli della protagonista, una scrittrice in crisi ormai da un po’ di tempo perché non riesce a portare a termine i suoi romanzi: nella sua mente si affastellano abbozzi di personaggi la cui storia però non vedrà mai la luce. Consci di questo, i suoi editori, per sfangare l’anticipo, le organizzano reading/conferenze in giro per l’Italia, in modo da riuscire a vendere qualche copia di sue vecchie opere.
In questa sua prima prova in solitaria Lucia Mascino compie quello che lei stessa definisce un salto attraverso un cerchio di fuoco. Un salto riuscitissimo perché, in un’ora densa di parole, mimica facciale e misurata e disinvolta gestualità del corpo, è – insieme – scrittrice in crisi e personaggi ovvero Anna e Paolo, quegli abbozzi partoriti dalla sua mente che, nonostante li abbia generati, non riesce poi a tenere in vita sviluppandone le vicende narrative.
Quando gli spettatori entrano in sala, la Mascino è già sul palco e, proprio come in una delle conferenze/reading a cui è costretta a partecipare, la platea reale diventa il pubblico della storia, buttando subito giù la quarta parete.

Foto di Martina Mariotti

E allora ecco iniziare un flusso di immagini e parole che ci raccontano, quadro dopo quadro, un po’ della scrittrice e un po’ delle vite parallele che sono le creature dei suoi romanzi. E tra una pera, una caramella Golia e un biscottino, ci si chiede: «Per cosa si vive? Qual è il buon motivo». Fino ad arrivare a un finale che pone una domanda, enorme – che non sveleremo – e a una raccomandazione, sua diretta conseguenza.
Quando si dice, anche abbastanza banalmente, che il teatro serve per porre delle domande: ecco, nel caso di Smarrimento i punti di domanda sono molti e rigorosi. Assolutamente mai banali.

Smarrimento

uno spettacolo scritto e diretto da Lucia Calamaro
per e con Lucia Mascino
produzione Marche Teatro.
Teatro Franco Parenti, Milano, dall’11 al 20 febbraio 2022.
In tournée.