È una salita che prova le gambe e il fiato dei meno allenati quella che porta al Gran Cono del Vesuvio ma il sentiero che conduce all’enorme cratere offre un panorama sul Golfo di Napoli davvero impagabile: da un lato Pozzuoli e Ischia, dall’altra Sorrento e Capri a riempire gli occhi di chi guarda. Se poi, proprio sulla cima, a quota 1.200 metri, al calar del sole, Avishai Cohen (bassista e cantante israeliano) e Raiz (voce degli Almamegretta), insieme a Francesco Nastro, al piano Fender Rhodes, cuciono assieme una performance intensa e quasi magica, allora l’esperienza è davvero completa.
Lo sanno bene gli affezionati di Pomigliano Jazz, il Festival diretto da Onofrio Piccolo, che anche quest’anno, nella sua XXVII edizione (che si concluderà il 31 luglio), hanno potuto ascoltare star del jazz, musicisti campani e grandi nomi della musica italiana e internazionale. Tra questi, Raiz e Avishai Cohen con Francesco Nastro (che ha arrangiato tutti i brani) hanno dato vita a Mmiezo/Baemtza, l’originale progetto commissionato dalla rassegna campana. I due artisti hanno scelto di incontrarsi in questo luogo ameno, “al centro” appunto (Mmiezo/Baemtza significa letteralmente, in napoletano e in arabo, “in mezzo”) di quel crocevia di culture e religioni che era – ed è ancora – il Mar Mediterraneo.
Un concerto che è, allo stesso tempo, pura bellezza e grido di speranza. Perché la musica, e l’arte in generale, possono avvicinare e unire popoli e culture diversi, abbattendo quei confini che la stupidità e ottusità umana non fa che innalzare ogni giorno.
Quello accaduto sul cratere del Vesuvio è stato un primo assaggio, inedito, di un incontro di due artisti diversi ma che sono riusciti, ascoltandosi, in questo unicum irripetibile che è stato il concerto dello scorso 24 luglio, a creare una musica nuova, intensa, che contiene una parte di entrambi e che si arricchisce di queste diversità. Tra i brani che raccontano questo fertile scambio, per esempio, My funny Valentine con il testo di Na sera ‘e maggio o, ancora, Maruzzella – Ma huoseh (testo in napoletano e in ebraico).
Attingendo infatti alla canzone napoletana e a quella ebraico-sefardita, fino al pop israeliano, passando per il jazz e la tradizione, i due artisti, complice il suggestivo scenario, abbracciano il pubblico, numerosissimo, venuto a vivere un’esperienza forte e inusuale e che ricambia tanta emozione alzando le braccia al cielo e muovendo le mani come in una leggera danza per dire grazie con un applauso silenzioso che non disturbi la delicata fauna del posto.
Il concerto sul Vesuvio è un progetto speciale di Pomigliano Jazz inaugurato nel 2014 da Richard Galliano e che nel corso degli anni ha visto esibirsi grandi nomi del jazz e della musica internazionale. Da Charles Lloyd a Enzo Avitabile, da Paolo Fresu a Louis Sclavis, Maria Pia De Vito, Enrico Rava e la scorsa estate Dave Douglas e Marco Zurzolo. Anche durante la pandemia si è svolto in streaming, senza spettatori, con un live di Lionel Loueke e Daniele Sepe.
Pomigliano Jazz Festival, Pomigliano d’Arco, fino al 31 luglio 2022.