Evento teatrale ben riuscito quello proposto da Massimiliano Bruno (in veste di attore, autore e regista) impegnato ne Lo stato delle cose, al Teatro Parioli di Roma, titolo dal duplice significato di “punto della situazione”, quello di uno spettacolo da scrivere, e, nello stesso tempo, nella narrazione delle varie storie, di come lo Stato si occupi dei suoi cittadini visti, a volte, come, “oggetti” o “cose”.
Un’opera corale, recitata ma soprattutto “vissuta” da un nutrito cast di attori di ottimo livello che, a turno, si alternano sul palcoscenico del Parioli.
Si tratta di un assemblaggio di monologhi e di dialoghi, scritti dallo stesso Massimiliano Bruno, negli ultimi venti anni della sua carriera artistica. Sono “appunti” dedicati alle emozioni, alle difficoltà, a volte alle manie di personaggi della nostra contemporaneità.
Massimiliano Bruno porta in scena delle “storie” che si fanno persone che si sviluppano alla stessa maniera in cui i “personaggi” di Pirandello chiedono all’autore di essere tramutati in qualcosa di “vivo”, di reale, da raccontare. Bruno, uno scrittore pressato per la messa in scena di un prossimo lavoro e coadiuvato dalla sua assistente, cerca di “recuperare”, tra gli archivi e la sua memoria, racconti già scritti e pronti per essere usati così da poter costruire lo spettacolo richiestogli. Le storie, materializzandosi possono essere facilmente selezionate e inserite nel programma del nuovo lavoro commissionatigli.
A parte tre brani (in parte biografici), narrati dallo stesso autore/regista (esilarante una breve incursione nel mondo del rap), tutti gli attori coinvolti hanno la possibilità di potersi esprimere, in un tempo non eccessivo (meno di 10 min), ma più che sufficiente per mostrare le capacità di un gruppo di giovani attori estremamente preparati, motivati e in grado di trasmettere emozioni. Se è vero che la decisione di proporre tanti piccoli “cammei” non è proprio originale ed è frequentemente utilizzata per gestire gli allievi dei “saggi” delle accademie di recitazione, è pur vero, in questo caso, che il filo conduttore nei limiti dell’operazione artistica regge abbastanza bene.
Tra i testi, degni di note, quelli del giovane sudanese in cerca di fortuna; della ragazza innamorata che, sposatasi, scopre nel marito un soggetto possessivo e violento; del giovane che prende coscienza della sua “banale” mediocrità essendo un maschio bianco ed eterosessuale.
Ancora da segnalare le esternazioni di due donne spregiudicate. Ninfomane la prima, violenta e dominatrice l’altra. Ovviamente non tutte le narrazioni hanno ottenuto lo stesso impatto sul pubblico: alcune sono meglio riuscite, altre meno. Se alcuni brani sono intrisi di poesia, altri, seppure esilaranti, sono risultati, a mio giudizio, inutilmente carichi di “sboccature”.
Tutti gli attori coinvolti nell’operazione (quelli della “première” erano: Massimiliano Bruno, Giulia Napoli, Lara Balbo, Matteo Milani, Anna Malvaso, Giorgia Remediani, Daniele Locci, Francesco Mastroianni, Giulia Cavallo, Daniele Di Martino, Filippo Maria Macchiusi, Cristina Chinaglia) possono essere “promossi” a piene mani per il lavoro svolto.
Le storie da raccontare nei “cassetti” di Massimiliano Bruno sono, però, tante. Ecco perché molte sorprese ci attendono sul palco del Teatro Parioli fino al 23 maggio.
Lo stato delle cose è un esperimento artistico. Nelle tre settimane che il lavoro sarà in scena, infatti, si avrà un cambio di cast e di narrazioni. Per gli amanti dei lavori di Massimiliano Bruno, infatti, sarebbe da suggerire di recarsi a teatro più volte per partecipare a tutte le messinscene.
Concludo con un plauso alla scenografia (uno studio immerso in una immensa libreria) curata da Alessandro Chiti e ai costumi di Valentina Stefani.
Lo stato delle cose
di e con Massimiliano Bruno
con (in alternanza settimanale) Sara Baccarini, Lara Balbo, Federico Capponi, Alessia Capua, Tiziano Caputo, Giulia Vittoria Cavallo, Cristina Chinaglia, Germana Cifani, Clarissa Curulli, Francesca De Cupis, Daniele Di Martino, Agnese Fallongo, Niccolò Felici, Sofia Ferrero, Liliana Fiorelli, Giulia Fiume, Federico Maria Galante, Daniele Locci, Filippo Maria Macchiusi, Anna Malvaso, Francesco Mastroianni, Matteo Milani, Cecilia Napoli, Rosario Petix, Giorgio Petrotta, Giuseppe Zep Ragone, Giorgia Remediani, Malvina Ruggiano, Kabir Tavani, Daniele Trombetti, Chiara Tron, Martina Zuccarello
luci Salvatore Faraso
costumi Valentina Stefani
scenografia Alessandro Chiti
coordinatrice Susan El Sawi
aiuto regia Sara Baccarini
assistenti alla regia Lorenza Molina, Roberta Pompili, Paolo Sebastiani.
Teatro Parioli, Roma, fino al 23 maggio 2023.