“Uccellini” o del fervore romantico: l’ultima creazione della casadargilla di Katia Ippaso

Foto di Claudia Pajewski

Ogni scena viene introdotta dal suono di una creatura diversa, che la drammaturga ha cura di nominare con esattezza scientifica: un cardellino, «passeriforme fringillide», un tordo bottaccio, «passeriforme turdide che ama la vita solitaria», un merlo, «passeriforme turdide, migratore spaziale», un pettirosso, «passeriforme muscicapide: nidifica nelle fessure degli alberi, dei cespugli». Ed è la voce di Lisa Ferlazzo Natoli a liberare nello spazio teatrale la temperatura trattenuta in didascalia. Mentre sul palcoscenico i protagonisti soffrono come animali in gabbia. Presentato in prima nazionale all’interno del Romaeuropa Festival, Uccellini di Rosalinda Conti (nel 2022 Radio 3 ne realizzò una versione radiofonica, all’interno di FUTURO Presente.  Nuove scritture per la scena italiana a cura di Antonio Audino e Laura Palmieri) crea una dimensione psichica fatale, che attrae le anime in lutto, perse in un limbo dove i vivi sembrano morti e i morti non muoiono mai veramente. Ancora una volta, la compagnia romana lacasadargilla dimostra una resistente coesione nel lavoro d’ensemble e una elevata raffinatezza stilistica della messa in forma. L’intento, come ci aveva dichiarato prima dello spettacolo Lisa Ferlazzo Natoli (che firma il piano registico assieme ad Alessandro Ferroni), era quello di «cogliere la fragranza della scrittura di Rosalinda Conti, il dialogo di natura quasi bergmaniana». Come prima cosa, bisognava far apparire sulla scena quella «casa che sembra proprio una casa nel bosco» in cui si incontrano due fratelli, Theo (Emiliano Masala) e Luka (Francesco Villano) sopravvissuti alla tragica morte della sorella, e la fidanzata di Luka, Anna (Petra Valentini). Costantemente inclinati su un piano di verosimiglianza poetica, i dettagli della casa nel bosco – radio, ebollitori, pennelli, libri – portano una loro storia antica, un’anima muta che scompagina l’asse lineare del tempo. Accanto a questi referti psichici, i tre protagonisti si muovono come sonnambuli.

Foto di Claudia Pajewski

Dentro le pareti di una grande gabbia vivono insieme animali impagliati (più volte citati anche nel dialogo) ed esseri umani incapaci di uscire dalla sfera del lutto. Persino Anna, che viene presentata come estranea ai fatti tragici avvenuti nella casa del bosco, farà esplodere verso il finale tutta la sua vulnerabilità di creatura fragile, sempre sul punto di sparire, evaporare nel nulla. Una favola dei fratelli Grimm arriva, poi, a calamitare ogni senso possibile attorno all’immagine straziante di una piccola mano di un fratello morto che continua a chiedere, succhiando infine la vita al fratello vivo.  Il devastante senso di colpa del sopravvissuto è il tema di Uccellini. Trattato dalla drammaturgia con delicatezza (a volte un po’ troppo didascalica), viene tradotto sulla scena con fervore romantico. Dopo aver “captato” nella foresta del Lamone i versi degli uccelli, il suono del vento, il movimento delle foglie, l’eco di animali lontanissimi, Alessandro Ferroni (che firma il piano sonoro) e Maddalena Parise (autrice degli ambienti visivi), hanno creato assieme a Lisa Ferlazzo Natoli un ambiente fatato, mercuriale, accordato con altre vertiginose creazioni della casadargilla (prima tra tutte, When the rain stops falling, dal testo di Andrew Bovell) che sembrano pervase dallo spirito del Romanticismo tedesco. Precisa la grammatica recitativa dei tre interpreti, allineati su una presenza “sensitiva” non difforme dalle altre creature che vivono di notte, dentro e fuori la casa nel bosco.

Foto di Claudia Pajewski

Uccellini

di Rosalinda Conti
un progetto di lacasadargilla
regia Lisa Ferlazzo Natoli, Alessandro Ferroni
con Emiliano Masala, Petra Valentini, Francesco Villano
paesaggi sonori e ideazione spazio scenico Alessandro Ferroni
ambienti visivi Maddalena Parise
scene Marco Rossi e Francesca Sgariboldi
disegno luci Omar Scala
costumi Anna Missaglia
disegno del suono Pasquale Citera
coordinamento artistico al progetto Alice Palazzi
assistente alla regia Matteo Finamore
collaborazione alle immagini in ombra Malombra
produzione La Fabbrica dell’Attore/Teatro Vascello
in coproduzione con Romaeuropa Festival, Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa
in collaborazione con AMAT & Comune di Pesaro, lacasadargilla, PAV Fabulamundi Playwriting Europe, RAM – Residenze Artistiche Marchigiane
con il sostegno di ATCL / Spazio Rossellini.
Romaeuropa Festival, Teatro Vascello, Roma, 9-13 ottobre 2024.

Prossime date:
Teatro Eleonora Duse, Genova, 29 ottobre 2024.
Piccolo Teatro-Studio Melato, Milano, 8-11 gennaio 2025.
Teatro Stabile Torino, Torino, 21-26 gennaio 2025.