Quando il sudcoreano Bong Joon-ho scrive e dirige Cane che abbaia non morde (titolo originale Peullandaseu-ui gae, lett.: Il cane delle Fiandre), era il 2000, lui un anonimo esordiente appena trentenne e il suo debutto
Evento teatrale ben riuscito quello proposto da Massimiliano Bruno (in veste di attore, autore e regista) impegnato ne Lo stato delle cose, al Teatro Parioli di Roma, titolo dal duplice significato di “punto della situazione”,
«Un nuovo oggetto fa la sua apparizione nel paesaggio immaginario del Rinascimento; ben presto occuperà in esso un ruolo privilegiato: è la nave dei folli, strano battello ubriaco che fila fra i fiumi della Renania
Marco Martinelli, autore del poemetto scenico MADRE, è “cerimoniere” di sala: saluta, sorride agli spettatori, abbraccia gli amici, li accompagna a sedere, scomparendo poi in una poltrona nel fondo. Prima che inizi lo spettacolo entrano
Un’opera considerata datata proprio quando è tremendamente attuale. Da questa considerazione sembra prendere le mosse il lavoro più recente di Kepler 452, Il Capitale, un’analisi senza sconti di questo tempo presente, in questa Italia allo
Giunto alla settima edizione, torna dal 24 aprile al 7 maggio alla Cittadella dei Giovani di Aosta il T*Danse – Danse et Technologie – Festival Internazionale della Nuova Danza di Aosta, diretto da Marco Chenevier e Francesca Fini. T*Danse è divenuto
Inizia con Sergio Bini, in arte Bustric, la quarta serie di Esercizi di memoria. In questo primo racconto, dedicato al tema del Contagio, l’artista ripercorre gli anni dell’infanzia e dell’adolescenza a Firenze in cui subisce
Quando, nel 2000, uscì la pellicola Billy Elliot fu immediatamente un successo planetario. Candidato a tre premi Oscar ottenne, tra l’altro, il premio BAFTA (British Academy Film Awards) come miglior film britannico in gara. La
La libreria Zalib di Roma ospiterà il 18 aprile 2023 la proiezione di WOMEN IN ACTION di Chiara Crupi (1). Non sarà solo la prima nazionale di un film documentario, ma un pomeriggio di riflessione
«Non ho mai trovato dei medici così convincenti nello sforzo di raccontare al malato la sua malattia» dice Emmanuel Demarcy-Mota ai suoi attori riuniti subito dopo la messa in scena di Ionesco Suite, storico spettacolo