È difficile riportare le sensazioni che un uomo in scena, grazie alla sua sola capacità evocativa, è in grado di trasmettere a coloro che lo osservano immersi in una sala gremita. È questa l’emozione “dimenticata”
Il confine come opportunità, la distanza (fisica) come risorsa. E poi una finestra, sia essa reale o virtuale poco importa. Di certo non fa differenza per la Compagnia Instabili Vaganti che dal 2004 ha fatto
È una Festa del Cinema di Roma ricchissima quella che prende il via dal 14 ottobre nel segno della ripartenza, dopo un anno e mezzo di chiusura delle sale cinematografiche a causa del Covid. La
«Nei miei sogni di bambina immaginavo spesso di essere un pupazzo e un giorno in una città straniera, in una vetrina, mi sono riconosciuta! Eccomi!!!». È questa la citazione con cui si apre il numero
Il Festival Attraversamenti Multipli compie 21 anni. Un bel traguardo, raggiunto e nutrito da Alessandra Ferraro e Pako Graziani, fondatori del gruppo Margine Operativo di cui Attraversamenti costituisce il manifesto «vivente» della loro ricerca. «Un
Tra il 3 e il 12 settembre a Pordenone sono andate in scena le donne, le loro storie, i loro bisogni, le loro fragilità e la loro forza. La XVII edizione del festival internazionale La
Marta Cuscunà è attrice, autrice e performer di teatro visuale, una delle artiste più interessanti nel panorama teatrale italiano per quanto riguarda ricerca, sperimentazione e teatro di figura. Il suo lavoro è stato riconosciuto e
Per chi come me conosce il lavoro di Eugenio Barba assistere a Una giornata qualunque del danzatore Gregorio Samsa significa spaesamento e stupore; oltre ad essere il primo viaggio registico compiuto da Barba al di
Ancora uno spazio disintegrato, questa volta nell’ampiezza di una sala del Teatro India annichilita di un nero abissale, spazio definitivamente post in cui tutto è già accaduto o sta per compiersi quale ultimo atto di
Salire a Monte di Dio per poi discendere in uno dei suoi ventri, il Teatro Politeama, è un’esperienza quasi mitologica. Se poi il mito è centrale, come nell’ultimo lavoro di Dīmītrīs Papaïōannou, ecco che tutto