Ciascun linguaggio artistico si trascina dietro una storia oltre a quella del suo soggetto: la propria. Il cinema, dalla nascita ad oggi, ha mutato aspetto molte volte prima di diventare ciò che conosciamo. Ha conosciuto
A diciassette anni mi mettevo a scaricare film dal balcone, usando un vecchio computer e cercando di connettermi alle reti non protette della zona. Stavo in ginocchio perché il segnale si prendeva meglio, e se
Una persona non è, come ho creduto un tempo, chiara e immobile davanti a noi (…) ma è un’ombra nella quale non possiamo mai penetrare, per la quale non esiste conoscenza diretta, rispetto a cui
Sono ore drammatiche per la cultura, ore di attesa nella speranza che si possa in qualche modo limitare il danno. Le presidenze di Agis – Associazione generale italiana dello spettacolo e Federvivo hanno infatti chiesto,
Teorizzando il teatro della crudeltà, Antonin Artaud ha fatto irrompere sulla scena del lettore e dello spettatore squarci anomali di ciò che è “spaventevole” e “numinoso”: il punto di luce sulla ferita, la retata di
L’aspide è un serpente pericoloso. Non ama essere disturbato. Quando minacciata, morde. La vipera qui in questione però, è sì velenosa, ma non attacca per difendersi. Peggio ancora. Morde gli indifesi. Il caso di Aspide
Recensire un monologo basato sulla lettura e l’adattamento di un epistolario non è impresa facile come, alla stessa maniera, non può essere semplice realizzare, con successo, una operazione artistica di questo genere. Per Vincent Van
La scena è abitata da due cupole bianche, rigonfie come ventri gravidi comunicanti tra loro. Da cui emergeranno con il solo busto i protagonisti di questa seconda puntata di una trilogia che Mario Perrotta dedica
Qui comincia l’arte, qui la finzione si fa tempo più vero di quello che doloroso scorrendo tocca le tue membra: (…) Ma il tuo rifugio nel sulfureo utero del teatro è troppo segregato e profondo.
È un dialogo-specchio che sfida l’impossibile: lei racconta al fratello la vita che lui stesso ha vissuto, immerso nella vita, ma senza vedersi vivere, scomposto e ricomposto in mille piani di esistenza, in un nomadismo