“Behind the light”. Il teatro di Cristiana Morganti di Emanuela Bauco

Foto di Lisa Vescovi

Sabato 22 marzo al Teatro Vascello di Roma abbiamo assistito a Behind the light (in scena dal 2022) di Cristiana Morganti. Behind the light è una danza che irradia di luminosa e travolgente ironia. Un gioco di specchi e di combinazioni intrise di fragilità che raccontano le trasformazioni del corpo e della vita. È un’esplorazione di mondi interiori, dove il riso diventa catarsi e attraversamento del tragico. Un viaggio in cui il linguaggio e il peso del confronto e della ribellione con la tradizione si trasformano. Un cammino nella consapevolezza dell’impossibile tentativo di spiegare ciò che non può avere spiegazione.

Foto di Ilaria Costanzo

Una poltrona di gomma trasparente gonfiabile di colore fucsia impera su una scena diafana e spoglia, un microfono, un leggio, un paio di occhiali e un diario sono gli unici elementi di una scenografia facilmente trasportabile come ci dirà la stessa Morganti. La musica elettronica e disturbante cessa quando irrompe la performer che si rivolge a noi spettatori con una boutade in cui “spiega lo spettacolo” poi ci sfida ancora con un grido liberatorio, risonante, che sembra infinito, che sfinisce. Il coinvolgimento del pubblico è un elemento fondamentale di quest’opera, come l’ironia che caratterizza lo stile della Morganti.

Behind the light è uno spettacolo autobiografico che ha inizio con una crisi: umana, e professionale. I genitori che si ammalano e muoiono uno dopo l’altro, il compagno di vita che si allontana, la pandemia che immobilizza il mondo dove la vita assume sembianze grottesche. Lo spettacolo nato proprio in coda alla pandemia è l’attraversamento di ognuna di queste solitudini. Le pagine del diario si dispiegano con un ritmo sincopato che ci lascia senza respiro sulle nostre poltrone.  In un cosmorama — che spazia da Vivaldi a Peaches, da Adam a Ikeda — la musica si intreccia alle video installazioni di Connie Prantera e alle partiture danzate di Cristiana Morganti.

Il riso ci travolge come la poesia. Il dispositivo drammaturgico non cala mai in quella che è una “rappresentazione” dello spezzamento e del dolore personale che apre a una riflessione universale sull’arte, sull’esistenza e sulla ricerca di sé.

Foto di Ilaria Costanzo

Morganti fa parte della seconda generazione del Tanztheater Wuppertal di Pina Bausch. Dopo aver trascorso un ventennio nella storica compagnia come danzatrice solista, nel 2010 (l’anno successivo alla morte di Pina Bausch) ha avviato un percorso più personale come coreografa. Morganti è figlia e depositaria di un grande patrimonio, l’erede di una “tradizione” difficile, scomoda come quella lasciata dalla Bausch ma come del resto sono tutte le tradizioni. Con la “conferenza danzata” Moving with Pina (2010) era tornata a misurarsi con il lavoro della maestra, con la sua eredità, con la sua poetica e la sua tecnica; con Jessica and Me (2014), aveva raccontato la sua esperienza nel mondo della danza, il rapporto con il tempo che passa, il senso dello stare in scena, mentre con A Fury Tale (2016) aveva scelto di realizzare la coreografia, e di non danzare, rispecchiandosi più semplicemente nel corpo delle danzatrici con le importanti differenze che queste possedevano perché provenienti da una diversa tradizione.

Foto di Ilaria Costanzo

Cosa c’è dietro la luce?

Non se ne vedono molti di lavori nei quali si respira una così grande apertura e fiducia. Behind the light è talmente esposto e sincero da spiazzare lo spettatore. Cristiana Morganti, con quest’opera conferma il suo innato talento, una grazia che affonda le radici nella tradizione del Tanztheater e allo stesso tempo scrive la propria grammatica dove, lo ripetiamo, la parola e l’ironia sono registri fondamentali. È come se, in ogni azione, la Morganti restituisse la forma di un passato e al contempo con ogni passo se ne allontanasse, tracciando una sua strada che le contiene entrambe.

Concludiamo questa breve riflessione con una citazione che mi accompagna fin dall’inizio di questo racconto: «L’arte di passare dall’autobiografia alla poesia sta proprio in questo: nel trovare, in una vita privata, gettando via quintali di aneddoti e dolori, la miniatura della storia che la circonda, come un paesaggio che si riflette in una pupilla». (1)

Nota
1) Ferdinando Taviani, La genesi di Itsi Btsi, in Cultura teatrale.

 Behind the light

coreografia, drammaturgia e interpretazione Cristiana Morganti
regia Cristiana Morganti e Gloria Paris
disegno luci Laurent P. Berger
creazione video Connie Prantera
datore luci Matteo Mattioli
audio/video Giovanni Ghezzi
una produzione Teatri di Pistoia Centro di Produzione Teatrale in coproduzione con Fondazione I Teatri – Reggio Emilia, Théâtre de la Ville – Paris, MA scène nationale-Pays de Montbéliard e con il sostegno di Centro Servizi Culturali Santa Chiara di Trento.

Teatro Vascello, Roma, dal 21 al 23 marzo 2025.

Prossima data:
Théâtre des Abbesses, Parigi, 24 e 25 maggio 2025.

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