Sul numero 1/2021 di “Hystro” compariva un testo creato per la Biennale di Venezia 2020 da Giuliana Musso, oggi riedito per Scalpendi Editore. Dentro, si intitolava (modesto o stentoreo?). Chi ora scrive queste righe non
«Una farsa, una bugia nera». È forse tutto qui il senso ultimo de Il crogiuolo di Arthur Miller, uno dei testi più feroci e critici nei confronti della società tutta, non solo quella americana. A
Se devi dire una bugia dilla grossa è la versione italiana della commedia inglese Two into One scritta da uno dei maestri della comicità anglosassone, Ray Cooney autore ben conosciuto e particolarmente amato in Italia
Una fiaba di formazione: contemporanea, dura, affilata. Una fiaba che tanti adolescenti e pre e post-adolescenti farebbero bene a vedere. Non soltanto loro, ma loro, soprattutto. Femmine, maschi, ibridi fieri o tormentati, fluttuanti intermezzi che
Ci chiede di fare un viaggio all’origine del gesto artistico, lo spettacolo di Israel Galván che per la prima volta ha voluto presentare insieme El amor brujo di Manuel De Falla (1915) e Le sacre
Un grande velo scuro chiude alla vista del pubblico la macchina scenica dove, da lì a poco, si (dis)articolerà la tragedia più nota e più teatrale di sempre. Alle sue prime battute, l’Amleto diretto da
Ha ragione Paolo Nutini quando canta Through The Echoes (brano tratto dal suo ultimo struggente lavoro discografico), il nostro modo di stare al mondo riconosce nelle eco quel “possesso” di uno spazio soggettivo che resiste
La commedia musicale Il marchese del Grillo, riadattamento dell’omonima pellicola del 1981 di Mario Monicelli (con un ineguagliabile Alberto Sordi), è stata scritta da Gianni Clementi, Enrico Montesano e Massimo Romeo Piparo e portata in
È ancora uno spazio scenico in divenire, sembra farsi nel mentre accade, mentre prendono parola i performer, anzi la orchestrano (la danzano), uno spazio “esposto” quello de L’Angelo della Storia dei fiorentini Sotterraneo, lavoro giunto
A teatro, non possiamo più andare come se fosse un gesto della quotidianità. Per una semplice ragione: perché la quotidianità non esiste più. Se non nel mondo dell’illusione. Nel reale, si depositano in ogni istante