Da diverso tempo la regista Giorgina Pi e il collettivo Bluemotion (nato all’interno dell’eclettica operatività dell’Angelo Mai di Roma) guardano al repertorio drammaturgico e letterario britannico quale significativo serbatoio di scritture capaci di intercettare la
Una donna e un uomo si svegliano inquieti nel cuore della notte per rileggere un messaggio di posta elettronica ricevuto il giorno precedente. Il mittente afferma di aver ripreso uno dei due mentre si masturbava
Si usa il verbo brillare quando gli artificieri hanno a che fare con un ordigno esplosivo. Se due giganti indiscussi del teatro, come il duo Vetrano e Randisi, hanno per le mani un congegno drammaturgico
Questa è una storia che parte da lontano. Il primo atto si svolge nel 1985, data di pubblicazione de Il racconto dell’ancella, il romanzo distopico della scrittrice canadese Margaret Atwood. Nel 2017 Netflix realizza la
C’è un’anima palpitante ne Il giardino dei ciliegi di Anton Čechov. Ed è l’anima di un’umanità aggrappata alla nostalgia di un tepore antico che si oppone al nuovo, all’imprevedibile, al progresso, alla Storia. Quest’anima inchioda
Una persona non è, come ho creduto un tempo, chiara e immobile davanti a noi (…) ma è un’ombra nella quale non possiamo mai penetrare, per la quale non esiste conoscenza diretta, rispetto a cui
Teorizzando il teatro della crudeltà, Antonin Artaud ha fatto irrompere sulla scena del lettore e dello spettatore squarci anomali di ciò che è “spaventevole” e “numinoso”: il punto di luce sulla ferita, la retata di
Recensire un monologo basato sulla lettura e l’adattamento di un epistolario non è impresa facile come, alla stessa maniera, non può essere semplice realizzare, con successo, una operazione artistica di questo genere. Per Vincent Van
La scena è abitata da due cupole bianche, rigonfie come ventri gravidi comunicanti tra loro. Da cui emergeranno con il solo busto i protagonisti di questa seconda puntata di una trilogia che Mario Perrotta dedica
Qui comincia l’arte, qui la finzione si fa tempo più vero di quello che doloroso scorrendo tocca le tue membra: (…) Ma il tuo rifugio nel sulfureo utero del teatro è troppo segregato e profondo.