Giunto alla settima edizione, torna dal 24 aprile al 7 maggio alla Cittadella dei Giovani di Aosta il T*Danse – Danse et Technologie – Festival Internazionale della Nuova Danza di Aosta, diretto da Marco Chenevier e Francesca Fini. T*Danse è divenuto
«Non ho mai trovato dei medici così convincenti nello sforzo di raccontare al malato la sua malattia» dice Emmanuel Demarcy-Mota ai suoi attori riuniti subito dopo la messa in scena di Ionesco Suite, storico spettacolo
Ci ha lasciato Ada D’Adamo. In punta di piedi. Come era nella sua natura: schiva e al tempo stesso incisiva. La sua malattia ha consegnato a tutti noi la sua incredibile forza e onestà intellettuale.
È possibile che i classici contemporanei siano tutti americani? Ogni tanto, viene da chiederselo. È indubbio che autori come Arthur Miller e Tennessee Williams continuino ad esercitare un forte potere d’attrazione: le strutture profonde e
Firenze. Esiste un’Europa dei nazionalismi, delle divisioni e della guerra. Accanto vive, non meno tenace ma di certo meno visibile, l’Europa della pace. Per tenerla in piedi, donne e uomini ogni mattina si alzano e
Ad aprire l’edizione 2023 del Festival Equilibrio, nella cavea dell’Auditorium Parco della Musica di Roma è stato un lavoro di Alessandro Sciarroni con i giovani studenti dell’Accademia Nazionale di Danza, “derivativa” questa forma iconica da
«Che cosa ci sta succedendo?». È questa la domanda lanciata dal Teatro delle Ariette e rivolta ad artisti, operatori culturali e pensatori appassionati, purché disposti al confronto e alla condivisione di idee, progetti o anche
Il 13 dicembre scorso è andato in scena presso il Teatro Centrale Preneste di Roma lo spettacolo Krill – il mare in una stanza, trasposizione teatrale del poema Krill di Gabriele Belletti (opera pubblicata da
Cosa mi stai dicendo adolescente poetico con lo sguardo languido ma sicuro? Che dolore mi racconti mentre mi sussurri: «Ho nostalgia del futuro»? Mentre mormori: «Sono triste perché mi manco. Perché non mi guarda come
Come una scultura dell’americano Robert Morris, i lavori presentati da Giuseppe Vincent Giampino e Greta Francolini alla sedicesima edizione del festival Teatri di Vetro sembrano disegnare strutture primarie fortemente concettuali, benché incastonate dentro un lessico