Siamo andati al Cinema Trianon di Roma, nel quartiere Appio Latino, per raccontarvi la riapertura dei cinema dopo la lunga chiusura forzata. Un segnale importante non solo per l’industria cinematografica, ma per tutti, pubblico e professionisti del settore. Queste riaperture hanno il sapore della rinascita, di un breve e lento, ma fondamentale, ritorno alla vita.
Il Trianon nella capitale ha riaperto i battenti solo per tre giorni, martedì 27, mercoledì 28 e giovedì 29 aprile, per l’uscita del nuovo film di Carlo Verdone Si vive una volta sola. Nel cast, insieme al regista e attore romano, Anna Foglietta, Rocco Papaleo e Max Tortora.
Abbiamo riscontrato, parlando con spettatori e gestori, una grande voglia di tornare alla normalità, alla libertà, alla vita. Abbiamo percepito un grande entusiasmo generale. È mancata per tanto tempo, purtroppo, una regolarità nel frequentare i cinema che nel passato spesso abbiamo dato per scontato. Speriamo di riconquistare al più presto il piacere di sedersi in sala e di lasciarci rapire di nuovo dalle storie narrate e dalle interpretazioni degli attori.
Ingenti ed efficaci sono le precauzioni adottate nel cinema romano per consentire al pubblico una visione sicura e protetta. Posti distanziati, uno sì e uno no, a scacchiera. Punto bar chiuso. Vietato l’ingresso di alimenti propri nelle sale.
Il Covid, nel 2020, ha costretto a chiudere le sale sette mesi su dodici, portando al crollo l’intero settore e le migliaia di persone che vivono di questo. A pesare ulteriormente, con le riaperture, per le tasche degli esercenti ci sono anche i costi relativi all’adeguamento delle sale nel rispetto di tutte le disposizioni anti contagio: ulteriore grave perdita dovuta al ridotto numero di posti disponibili.
Con la pandemia e con le sale chiuse, inoltre, c’è stata una crescita vertiginosa e una significativa diffusione delle piattaforme streaming che hanno visto aumentare a dismisura i loro incassi anche per la possibilità di essere visionate “comodamente” in qualsiasi momento e luogo. Un fenomeno in espansione che danneggia senza dubbio il cinema e che non potrà mai sostituire la bellezza e il fascino del grande schermo.
Il drammatico periodo che abbiamo attraversato e che stiamo ancora attraversando, ci auguriamo abbia messo in luce il valore e la ricchezza dell’arte: arte come arricchimento culturale e dell’anima, di dialogo e di condivisione.