La 78ma cerimonia di premiazione dei Golden Globes verrà ricordata innanzitutto per alcune peculiarità dovute alla pandemia, che ha causato la chiusura delle sale cinematografiche in quasi tutto il pianeta ormai da mesi. Le novità del 2021 sono state sicuramente: lo slittamento della cerimonia, che di solito si teneva a fine gennaio, l’apertura senza red carpet e con le due conduttrici Tina Fey e Amy Poehler collegate da New York e Los Angeles e i premiati dalle loro rispettive abitazioni, le piattaforme streaming divenute principali distributori delle pellicole in nomination.
Come ogni anno i premi assegnati dalla Hollywood Foreign Press portano conferme e sorprese: per l’Italia è stata la vittoria di Laura Pausini con Diane Warren e Niccolò Agliardi nella categoria miglior canzone originale con il brano Io Sì (Seen), leit motiv del film di Edoardo Ponti La vita davanti a sé. Erano proprio i colori della nostra bandiera a predominare nel collegamento che ha visto la cantante romagnola protagonista: seduta ad un pianoforte bianco con luci verdi alle spalle, la Pausini ringraziava emozionata indossando un abito rosso Valentino. Il Globo d’oro mancava al nostro Paese in questa categoria dal 1987, quando Giorgio Moroder se lo aggiudicò per Take my breath away, colonna sonora del film Top Gun. Il Festival della canzone italiana (in corso questa settimana) non poteva non assicurarsi la presenza della Pausini sul palco di Sanremo. L’artista si esibirà questa sera e festeggerà così il riconoscimento ottenuto.
Tra le rivelazioni di questa edizione spiccano la vittoria di Nomadland come miglior film drammatico e soprattutto quella di Chloé Zhao come migliore regista. Un’altra delle eccezioni di quest’anno erano state infatti le nomination a tre registe donne: Regina King, Emerald Fennel e la Zhao ed hanno visto quest’ultima trionfare con un film già molto apprezzato all’ultima Mostra di Venezia, dove aveva conquistato il Leone d’oro. Era dal 1984 con Barbra Streisand per Yentl che una regista non otteneva questo premio.
Rimasti invece a bocca asciutta film come Mank di David Fincher, che aveva ottenuto 6 nomination o Il processo ai Chicago 7 che porta a casa soltanto il Globo per la migliore sceneggiatura (di Aaron Arkin) nonostante fosse candidato a 4 Globi.
Ha confermato le aspettative Borat – seguito di film cinema, premiato come miglior film commedia e Sacha Baron Cohen come miglior attore in questa categoria. Baron Cohen ha dilettato gli spettatori con un ringraziamento ironico ed irriverente proprio nello stile del personaggio kazako da lui interpretato.
Toccante il discorso commosso di Taylor Simone Ledward, vedova di Chadwick Boseman, che ha accettato il premio come miglior attore tributato postumo al marito per Ma Rainey’s Black Bottom. Ha ritirato il riconoscimento tra le lacrime anche l’esordiente Andra Day, riconosciuta miglior attrice in film drammatico con The United States vs Billie Holiday e seconda donna nera nella storia dei Golden Globes ad essersi aggiudicata la statuetta.
Come già anticipato, l’edizione 2021 dei Globes è stata contrassegnata da premiazioni non in presenza per gli artisti, che hanno perciò mostrato una varietà di outfit e di situazioni domestiche molto particolari: si va da Jodie Foster (miglior attrice non protagonista per The Mauritanian) in pigiama con cane e moglie accanto, al regista di Minari Lee Isaac Chung che festeggia la vittoria per miglior film straniero con la figlioletta emozionatissima, oppure Mark Ruffalo con moglie e bambini esultanti. Per quanto riguarda gli abiti un’elegantissima Rosamunde Pike in vestito di tulle rosso ha ritirato il premio per miglior attrice in film commedia I care a lot, facendo da contraltare ad una Chloè Zhao minimal in t-shirt verde militare. Molto raffinata anche Jane Fonda che ha ritirato in presenza il Cecil B. Demille alla carriera indossando un tailleur color avorio.
Grande soddisfazione in casa Disney Pixar per Soul, che si aggiudica due Globi d’oro per miglior film d’animazione e per la colonna sonora.
Nelle categorie riservate alle serie tv la fa da padrone Neflix con la controversa The Crown (con quattro statuette) e con La regina degli scacchi, che ne vince due.
Ora non ci resta che aspettare qualche giorno per le nomination agli Oscar augurandoci che Laura Pausini possa fare il bis e che venga nominata Sophia Loren – protagonista del film La vita davanti a sé, diretto dal figlio Edoardo Ponti – stavolta non rientrata nella cinquina delle migliori attrici.