È uno spettacolo che viene da lontano e riparte da Ballarini, ultimo episodio della Trilogia degli occhiali, dove esseri umani che il dolore, la povertà, la vecchiaia hanno reso invisibili, rivivono in palcoscenico momenti importanti della propria vita a ricomporre nel ricordo una memoria di sé, corpo e anima messi a nudo tra malinconia e furore (Roma, Teatro Palladium, 2011).
Così tornano in scena i due protagonisti ansimanti e felici e il grande baule carico di oggetti e di ricordi.
La donna minuta e malaticcia rievoca il marito scomparso che si materializza nella sua fragilità di uomo vecchio e malandato e, di nuovo insieme, balleranno stretti stretti sul palcoscenico illuminato da piccole luci a simulare le stelle.
Il tango delle capinere e la voce possente di Nilla Pizzi accompagnerà l’ultimo ballo dei due.
Ma qui è solo l’inizio della storia di una vita. Che si apre con una canzone e percorre a ritroso gli anni trascorsi insieme fino al primo incontro.
E saranno le voci di Gianni Morandi e Luigi Tenco, di Mina e di Rita Pavone a scandire il calendario dei giorni e ci sarà un matrimonio e un bambino, la spesa al supermercato, i conti che spesso non tornano e i mille problemi di un quotidiano vissuto a passo di danza. Con quelle scarpette rosse spuntate fuori dal baule insieme a una bambola, tanti palloncini e gli abiti eleganti per un giro di valzer. Testimoni di anni lontani raccontano il senso della vita, la memoria di ogni vissuto e riaffiorano emozioni e sensazioni dimenticate e il dissolversi del tempo alimenta la nostalgia.
Straordinario come sempre il lavoro di Emma Dante con gli attori che ci regalano una performance di eccezionale bravura così fisici e pieni di energia, i corpi che parlano a reiventare la vita passata di ballerini «i cchiù bravi du Munnu».
E Manuela Lo Sicco e Sabino Civilleri (già protagonisti in Ballarini) tornano in scena a raccontarsi con una gestualità potente, a celebrare un amore gelosamente custodito. E i sentimenti che alimentano una storia a lungo condivisa si fanno epifania di una speranza che stempera il dolore della separazione e della morte.
Il tango delle capinere
di Emma Dante
regia Emma Dante
con Sabino Civilleri e Manuela Lo Sicco
luci Cristian Zucaro
assistente alla regia Daniela Mangiacavallo
organizzazione Daniela Gusmano
produzione Atto Unico
in coproduzione con Teatro Biondo Palermo / Emilia-Romagna Teatro ERT – Teatro Nazionale / Teatro di Roma – Teatro Nazionale / Carnezzeria / Théâtre des 13 vents, Centre dramatique national Montpellier / MA scène nationale – Pays de Montbéliard
In collaborazione con Sud Costa Occidentale
coordinamento e distribuzione Aldo Miguel Grompone, Roma.
Teatro Argentina, Roma, fino al 14 maggio 2023.