Intimità passata e comunità presente: “Noi siamo un minestrone” del Teatro delle Ariette di Arianna Morganti

Foto di Stefano Vaja

La consapevolezza etico-culinaria. Il rapporto con la parola detta e quel che resta una volta pronunciata. Il fare insieme in una prospettiva di autentica condivisione. L’immaginazione, l’attesa, la preparazione. Il rito conviviale. I momenti quotidiani di semina, raccolta e cura. Il presente lacerato e, quindi, fantasticato in termini di pace, socializzazione e trasformazione. Il manifesto di quarantasei anni insieme. Noi siamo un minestrone (Imagine), di, con, regia di Paola Berselli e Stefano Pasquini, è il nuovo spettacolo-incontro del Teatro delle Ariette, messo in scena al Teatro Biblioteca Quarticciolo dal 18 al 21 dicembre scorso.

Foto di Stefano Vaja

Non esistono confini scenici. È l’intenzione personale di Berselli e Pasquini andare oltre la pura vicenda teatrale, per sconfinare nella dimensione intima dell’autonarrazione e in quella collettiva della storia esistenziale. Il pubblico è invitato a prendere posto sul palcoscenico, che di fatto non esiste più, perché trasformato in uno spazio condiviso da tutti/e, luogo del dire, del raccontare e dell’immaginare insieme. La scena è popolata di oggetti d’uso quotidiano – scodelle, taglieri, pentole, tutto l’occorrente per preparare il minestrone –, attraverso i quali gli attori-contadini creano soluzioni visive e drammaturgiche, raccontano il proprio vissuto e la loro quotidianità nel presente: il trascorrere del tempo in relazione alla natura, le stagioni della semina e della raccolta, i momenti di intimità e di difficoltà, i pensieri sul futuro prossimo – come reagirà la persona che rimarrà per prima da sola? –, quanto sono lontani i sogni di quando avevano vent’anni e quanto sono cambiati loro rispetto a quando avevano vent’anni, com’è mutato il loro rapporto con la cura della terra che lavorano. Sono frammenti di una vita che finiscono per riguardare tutti/e, è quasi una resa: di fronte alla vicinanza e alla vulnerabilità di Paola Berselli e Stefano Pasquini, il pubblico si “arrende”, si guarda negli occhi e comincia a pensarsi collettivamente, l’Io in relazione al Noi.

Foto di Stefano Vaja

Nel frattempo, alcuni/e volontari/e del pubblico tagliano figurativamente le verdure per il minestrone e impastano acqua e farina per il pane. Il teatro è pratica del vivere in comunità, luogo di smarrimenti e di creazioni. L’ecosistema urbano e tentacolare del Quarticciolo sembra sedimentarsi fra lo spazio de Le Ariette, sembra convivere con il podere, il mestiere, la realtà ambientale di quel mondo. Il dialogo tra identità e storia ha la forma di un minestrone mescolato, fluido, sempre diverso, dove le verdure hanno una propria identità, ma nell’incontrarsi creano una nuova relazione. Così il pubblico varca la soglia liminale del teatro, ascolta, prende parte, si relaziona e si trasforma. Nel presente, in eterno.

Noi siamo un minestrone (Imagine)

di, con, regia Paola Berselli e Stefano Pasquini
creazione Teatro delle Ariette.

Teatro Biblioteca Quarticciolo, Roma, dal 18 al 21 dicembre 2024.