Trent’anni valgono bene una festa. Una festa, una mostra, un volume che provi onestamente a raccontarne la storia. Dal 1993 a oggi il Teatrino dei Fondi di strada ne fatta un bel po’. Realizzando, grazie al contributo fattivo di tanti spiriti liberi e pacificamente agguerriti, quella che oggi è una solida istituzione artistico-culturale. Operativa non soltanto sul territorio ed entro i confini della Toscana, ma capace di intercettare e stimolare nuovi fermenti che a San Miniato hanno trovato una casa o una residenza dedicata. Oltreché punto di riferimento attorno a cui gravitano variamente artisti italiani e stranieri.
Trovare il bandolo da cui partire per raccontare le diverse fasi di una realtà così articolata, che contempla tra l’altro un’accreditata casa editrice, Titivillus Mostre Editoria, specificatamente dedicata al teatro nelle sue molteplici espressioni, non è facile. Essere esaustivi, impossibile. Approssimarsi è quello che invece ha provato a fare Massimo Marino – autore del suddetto volume Teatrino dei Fondi, presentato all’Auditorium San Martino di San Miniato sabato 21 ottobre 2023 – che ha pensato bene di sottotitolare Una fantastica sinfonia teatrale. Sinfonia. Ovvero “componimento unico fatto di vari movimenti”.
Per questo anche lo sviluppo del volume non è strettamente lineare e cronologico, ma procede facendo luce sulle diverse facce di questo fantastico prisma composto da artisti, spettacoli, laboratori, incontri monografici, residenze, teatri veri e propri aperti o riaperti al pubblico e spazi altri appositamente convertiti, prove di scena e relative testimonianze, molte delle quali fotografiche, a colori e in bianco e nero, locandine ed elementi di scena che hanno segnato momenti nodali.
A cominciare dall’immagine di copertina che fotografa i loggiati di San Domenico, nel centro storico di San Miniato, la prima sede dell’associazione, dal 1993 al 1995, oltreché luogo di allestimento di Contemporanei Scenari, il festival dedicato alla drammaturgia contemporanea italiana e internazionale che, dalla sua nascita, nel 2010, è stato più volte occasione di debutti e anteprime che avrebbero avuto una circuitazione importante.
Certamente si sarà divertito, Marino, a fare ordine nel meraviglioso disordine di un archivio di anni, tra faldoni “più disorganizzati che organizzati” come si conviene a una compagnia più preoccupata di fare, agire, organizzare che di documentare ai posteri la propria organizzazione.
Si sarà divertito a cavalcare la dimensione rapsodica e a declinarla prendendo a prestito la terminologia da spartito musicale: Andante con moto, agitato; Larghetto; Allegro assai, in tempo di marcia; Sarabanda, Passacaglia; Giga; Allegro molto; Adagietto; Andante con fuoco; Scherzo, Recitativi con arie; Sehr Langsam; Rondò finale. Si sarà divertito a svuotare tre scaffali della sua libreria in cerca dei volumi marchiati dal diavoletto danzante, che avrebbero occupato due scrivanie per intero. Studi monografici su Gordon Craig, Tadeusz Kantor, Jerzy Grotowski, Ariane Mnouchkine, Anatoli Vassiliev, Nikolaj Karpov; testi autografi per la collana Lo spirito del teatro che vede pubblicate più di cento opere italiane e straniere, comprese quelle di Jon Fosse, accolte quando poco o niente si conosceva, in Italia, del recentissimo premio Nobel.
Ecco, lo spirito del teatro è anche quella disposizione curiosa e pioneristica che ha portato il Teatrino dei Fondi ad accogliere e rischiare, laddove pochi avrebbero azzardato. E che ha permesso loro di vincere, a soli quattro anni dalla nascita, il Progetto Europeo, accanto a una storica istituzione come il Piccolo Teatro di Milano.
Un bel riconoscimento, persino inaspettato, lasciano intendere Enrico Falaschi, direttore artistico dal 2009, e Andrea Mancini, capostipite fondatore, durante la presentazione del volume, davanti a una platea affollata di sanminiatesi e non, destinatari di tanti ricordi e aneddoti che sempre riemergono in queste occasioni.
Spettacoli che sono diventati repertorio, da conservare nella memoria come quello di Giuliano Scabia sulla via Francigena, sorta di Site-specific realizzato quando la Francigena non aveva ancora fatto “tendenza”, o da riprendere ciclicamente come la loro personale Trilogia Testoriana, con la regia di Mancini o L’Eccidio, il testo di Riccardo Cardellicchio che rievoca la strage nazista del Padule, nelle campagne toscane tra Pisa e Firenze, già messo in scena due volte, la prima nel 1993, spettacolo inaugurale per la regia di Mancini, anche autore dell’adattamento e la seconda nel 2019, con la regia di Enrico Falaschi.
Preziosa testimonianza è arrivata anche dal fotografo Massimo Agus, che a San Miniato, nel 2004, ha fondato il Centro di Fotografia per lo Spettacolo, divenuto sede del festival Occhi di Scena, di laboratori e master class e di un concorso nazionale durato fino al 2011. L’ispirazione, e quindi anche la consegna ai concorrenti: andare oltre la mera documentazione e fare della fotografia un linguaggio peculiare.
Sono sentieri laterali di un percorso frastagliato a cui il volume di Massimo Marino ha reso ampiamente giustizia, nella sua organizzazione composita, che “in un bosco disseminato di specie differenti, molte delle quali rare, un bosco fitto, intricato” cerca una traccia per mantenere la rotta.
Massimo Marino, Teatrino dei Fondi. Una fantastica sinfonia teatrale, Titivillus, San Miniato (Corazzano) Pisa, 2023, pp. 212, euro 25,00.