Al Teatro Grande di Pompei, in uno scenario di conturbante bellezza, all’interno del Parco Archeologico, ha debuttato Emma Dante ospite del Festival diretto da Roberto Andò. La forza immaginativa della regista e la sua vocazione al racconto fanno di Pupo di zucchero un capolavoro di equilibrio narrativo a cui si accompagna il furore artistico della composizione pittorica in un trionfo di forme e di colori.
Si celebra la festa dei morti che tornano nelle case e insieme alle persone care rivivono il passato, momenti dolorosi e momenti felici in questa notte magica tra il primo e il due novembre. Così come nella tradizione di molti paesi del Sud si preparano dolci a riprodurre le sembianze dei defunti e da qui parte il racconto, liberamente ispirato a Lo cunto de li cunti di Giambattista Basile.
Sulla scena un vecchio solo “‘nzenziglio e spetacchiato” impasta acqua e farina per preparare pupazzi evocativi della sua lunga vita: entrano in scena la anziana madre e un padre morto giovanissimo in mare e le sorelle Rosa, Primula e Viola e Pasqualino tuttofare. Inizia così la festa e gli attori si esibiscono in danze e canti a evocare autori come Salvatore Di Giacomo e la straordinaria Rosa Balistreri. Ma la porta di casa si apre anche per zio Antonio e zia Rita, lui uomo violento e prevaricatore, lei moglie sottomessa e vittima di un amore malato.
E al centro della scena si materializza il femminicidio: la donna scaraventata a terra e finita a calci in un crescendo di furia omicida.
Tuttavia, la chiave antropologica lascia spazio alla favola, al racconto di un altrove che racchiude momenti di poesia e si nutre di riferimenti culturali importanti. Come quando i parenti morti ci appaiono raffigurati nelle sculture di Cesare Inzerillo con le sembianze delle mummie che abitano le catacombe dei Cappuccini di Palermo.
Bravissime le attrici e gli attori tutti, a dare corpo e vita alla forza immaginativa della Dante che alla fine dello spettacolo, dopo gli applausi, entra in scena a ringraziare il pubblico e a condividere con noi la sua emozione. «E voi siete qui, niente è scontato dopo quello che è successo e la chiusura dei teatri». Un tempo immobile che oggi ricomincia lentamente a scorrere sui palcoscenici di tutto il mondo. A condividere spazi di sapere e di emozioni nell’inesauribile vocazione del Teatro.
Pupo di zucchero.
La festa dei morti
liberamente ispirato a Lo cunto de li cunti di Giambattista Basile
testo e regia Emma Dante
con Tiebeu Marc-Henry Brissy Ghadout, Sandro Maria Campagna, Martina Caracappa, Federica Greco, Giuseppe Lino, Carmine Maringola, Valter Sarzi Sartori, Maria Sgro, Stephanie Taillandier, Nancy Trabona
costumi Emma Dante
sculture Cesare Inzerillo
luci Cristian Zucaro
assistente ai costumi Italia Carroccio
assistente di produzione Daniela Gusmano
coordinamento e distribuzione Aldo Miguel Grompone, Roma
foto Ivan Nocera.
Produzione Sud Costa Occidentale, Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, Scène National Châteauvallon-Liberté / ExtraPôle Provence-Alpes-Côte d’Azur / Teatro Biondo di Palermo / La Criée Théâtre National de Marseille / Festival d’Avignon / Anthéa Antipolis Théâtre d’Antibes / Carnezzeria e con il sostegno dei Fondi di integrazione per i giovani artisti teatrali della DRAC PACA e della Regione Sud.
Teatro Grande, Pompei, dall’8 al 10 luglio 2021. In tournée.