Tra le proposte di autori emergenti, in scena nella stagione teatrale 2018/19, è certamente da segnalare Segreti e cipolle in un condominio a piazza Vittorio di Monica Lugini e Paolo Pioppini.
Il testo, nato sotto forma di corto nel 2016, ha subìto varie modifiche affinché potesse essere presentato come uno spettacolo completo dalla durata e dalla forma convenzionale. Selezionato, con merito, per la partecipazione a varie manifestazioni di teatro indipendente ha permesso a Monica Lugini (coautrice, protagonista e regista) di vincere alcuni premi per la recitazione.
In un condominio nei pressi di Piazza Vittorio di Roma, area multietnica della capitale, abitano Marisa (Monica Lugini) e Umberto (Paolo Pioppini). L’uomo ha da poco perduto il lavoro e per questo la moglie lo pressa e lo accusa dell’essere causa del deteriorarsi delle loro condizioni di vita. Marisa, donna non più giovane ma ancora piacente, subisce con rabbia la forzata “convivenza” con le comunità straniere insediatesi negli ultimi decenni nel quartiere e nel palazzo in cui risiede. Fondamentalmente piena di preconcetti, razzista più per ignoranza che per convinzione, benché insoddisfatta del rapporto col marito, non accetta le avances del benestante Cesare (Alessandro Demontis). Cesare, amico della coppia e proprietario di alcuni immobili dell’edificio in cui vivono i due, è un personaggio guascone, sicuramente un dongiovanni, ma anche buono e sinceramene affezionato ad Umberto tant’è che, seppure respinto dalla donna (con la quale aveva avuto una relazione in gioventù), decide di aiutare il disoccupato offrendogli un lavoro in cantiere. Umberto è felice di questo pur modesto impiego: lo sente un momento di riscatto, un modo per risalire la china, un ricominciare “dal basso” con la speranza così, anche, di riconquistare la stima e l’amore della compagna.
Marisa “intrappolata” in questa difficile situazione familiare ed economica, invece, sogna un avvenire differente: non solo aspira a una esistenza più agiata, ma è desiderosa anche di nuove attenzioni sentimentali sentendosi insoddisfatta da qualsiasi cosa il marito le possa offrire. Questo stato di insofferenza non sfugge all’occhio attento di una loro vicina ed amica, la matura prostituta greca Arula (Stefania Cofano). La meretrice, per modo di ragionare, è quasi una filosofa. Dotata di acuto intelletto e profonda sensibilità, eredità emotiva di un passato doloroso, cerca di ricondurre Marisa alla ragione mettendola in guardia da possibili, cocenti, delusioni.
Un finale drammatico, particolarmente potente, svelerà anche al pubblico i molti segreti sottaciuti tra gli sposi. Il dono di un vicino bengalese: una zuppa di lenticchie e cipolle riporterà allo stato di quiete gli animi della coppia facendo scoprire a Marisa che anche gli extracomunitari possono essere generosi, educati e in grado di preparare pietanza prelibate.
Le storie e gli inserimenti – a latere – di altri personaggi come un giovane “romanaccio-cinese” Michael, detto Niao (Michael Zhang), e di due amici di famiglia Leo (Sandro Lavecchia) un parrucchiere gay e Giorgio (Roberto Bonaccorsi) attore fallito che scopre, inaspettatamente, una nuova forma d’amare, poco o nulla aggiungono al plot principale.
La commedia – che si svolge interamente nella cucina di Marisa e Umberto (ad eccezione dell’inizio) – è gradevole permettendo allo spettatore di sorridere frequentemente per le battute e le situazioni, a volte assurde, che si delineano (in prevalenza) tra i personaggi secondari della vicenda. Gli attori, tra i quali non si trovano nomi conosciuti al grande pubblico, hanno dimostrato di non aver nulla da invidiare a colleghi più noti riuscendo a destreggiarsi abilmente tra i numerosi registri recitativi richiamati dal copione.
La drammaturgia, seppure interessante, mostra qualche ingenuità palesando allo spettatore attento l’originale forma di “corto” trasformato, solo in un secondo momento, in una pièce in due tempi. In alcuni casi, poi, sarebbe stato meglio ridurre la durata di qualche scena tagliando qualche battuta (in particolare nei monologhi); non è impossibile, tuttavia, che questi brani possano essere sembrati prolissi solo a causa di una ridotta fluidità recitativa dovuta, magari, allo stato emozionale del cast nella sera della “prima” cui ho assistito.
Complessivamente una commedia piacevole che non lascia deluso lo spettatore, offrendo un insieme di altalenanti emozioni e proponendo vari spunti di riflessione sia sulla vita di coppia che sul modo di approcciare la realtà multietnica nella nostra società.
Segreti e cipolle in un condominio a Piazza Vittorio
di Monica Lugini e Paolo Pioppini
regia Monica Lugini
con Roberto Bonaccorsi, Stefania Cofano, Alessandro Demontis, Sandro Lavecchia, Monica Lugini, Paolo Pioppini, Michael Zang
disegno luci e tecnico Silvio Biagini
scene e Costumi Muse&musi
foto e grafica Danilo Giovannangeli
Teatro de’ Servi, Roma, fino al 4 novembre 2018.