Tutti pazzi per mamma, commedia scritta da Luca Giacomozzi, è un’occasione di sano divertimento. L’opera è un copione farsesco stilato sulle capacità attoriali degli interpreti che danno il massimo, tra frizzi e lazzi, per non lasciare delusi gli spettatori.
Il plot narra delle vicende di Marisa – un mancata porno star – che, dopo molti anni passati ad accudire il marito Maurizio e il figlio Paolo, alla maniera di una immaginaria “mamma chioccia all’italiana”, sogna di dare una svolta alla sua vita, accettando un lavoro da doppiatrice negli Stati Uniti con un contratto decennale.
Spinta da questo nuovo inizio, la donna si impegna ad emancipare sia Maurizio, marito disoccupato e divano-simbiotico, sia Paolo, figlio studioso, forse fin troppo, ma apatico e, apparentemente, ancora non ben definito nelle sue tendenze sessuali. Al primo impone un lungo periodo di recupero psico-fisico in Calabria, mentre al secondo, riserva un allontanamento forzoso. Lo caccia di casa mandandolo a vivere, come uno studente fuori sede, in subaffitto, assieme ad una studentessa dal nome Cristina.
Dopo una serie di malintesi e disguidi, proprio nel momento in cui la donna è sul punto di avviarsi all’aeroporto, Paolo, pensando che la madre fosse già partita, ritorna a casa insieme a Cristina perché l’appartamento che avrebbero dovuto condividere è risultato inagibile. Ma le sorprese, per Marisa, non sono finite. Anche Michele, dopo il periodo trascorso distante dalla famiglia e, dopo aver ripreso fiducia in sé stesso, fa ritorno a casa.
Marisa, pressata dai “maschi” è indecisa sul da farsi ma, dopo qualche esitazione, abbandonerà il terzetto. Una serie di sorprese finali, tuttavia, porteranno alla “ricomposizione” familiare.
Se Tutti pazzi per mamma ha una struttura drammaturgica non particolarmente originale e, a volte, nei risvolti emotivi non immediatamente intuitivi (ritengo si potrebbe dare maggior importanza al ruolo “concreto” della centralità di Marisa, magari anche a discapito di qualche battuta spiritosa), c’è da dire che tale struttura è perfettamente funzionale alle capacità artistiche degli attori. Il cast, infatti, diretto con cura da Massimo Milazzo, riesce a suscitare non poca ilarità.
I quattro attori coinvolti nella pièce – capitanati da una scatenatissima Luciana Frazzetto (Marisa), alla quale va tutta la mia ammirazione per il lavoro svolto – riescono, grazie al veloce ritmo scenico, a realizzare una “partitura” farsesca perfetta. Il ritmo è costruito in un crescendo che trova la sua acme nel secondo tempo, con l’arrivo della esilarante caratterista Barbara Russo (Cristina).
Ottima la prova di Nino Taranto, cabarettista di lungo corso, e quella di Paciullo che, nel ruolo del bamboccione, ha conquistato gli spettatori anche grazie allo smagliante sorriso e all’apparente timidezza.
Da segnalare, infine, che sia la scenografia di Federica Sollazzo sia i costumi di Domizia Romano sono coerenti e perfettamente funzionali alla messa in scena.
Spettacolo sicuramente ben riuscito per chi voglia passare una serata in allegria.
Tutti pazzi per mamma
di Luca Giacomozzi
regia Massimo Milazzo
con Luciana Frazzetto, Nino Taranto, Paciullo e con Barbara Russo
assistente alla regia Alessandra D’Angelo
scene Federica Sollazzo
costumi Domizia Romano
luci e fonica David Nicosia.
Teatro 7 off, Roma, fino al 6 novembre 2022.