
Dall’Afghanistan e dall’Albania allo Yemen, Zambia e Zimbabwe, passando per le Isole Fiji e l’Islanda, l’Italia e la Giamaica, Messico, Mongolia e Montenegro, toccando in ordine sparso il Perù, la Costa d’Avorio, il Nepal, l’Australia e l’Estonia, e decine e decine di altri paesi ancora. È un giro del mondo un po’ insolito ma emozionante e colmo di speranza per il futuro, il nostro futuro, quello proposto dalla mostra Colors for Peace – Colori per la pace. L’universo dei bambini per un mondo migliore, in programma fino all’11 maggio al Palazzo delle Esposizioni di Roma. Una collettiva di quasi un migliaio di opere realizzate da bambini, selezionate tra oltre 200.000 di 151 nazioni e territori: tanti sono i piccoli artisti e i luoghi coinvolti finora dall’omonima associazione no-profit “Colors for Peace”, che dalla sua istituzione nel 2015 si rivolge ai bambini di tutte le latitudini dai 3 ai 12 anni invitandoli a disegnare la pace. È nata così, grazie ai contributi raccolti dall’ente e che continuano a giungere ogni giorno presso la sua sede toscana, la più grande collezione d’arte infantile esistente, unica nel suo genere.

Nei disegni esposti il tema è espresso nella più ampia varietà di stili e tecniche – figurativi o astratti, a pastello, a matita, acquerello, tempera, collage. Si incarna in simboli universali come colombe, cuori e arcobaleni o prende forma nel particolare di contesti locali. Ispira semplici o più elaborate rappresentazioni – come quella di Juliette, 10 anni, di Anthisnes, Belgio, che in tre essenziali vignette racchiude un’intera storia.
Ma uno solo è il messaggio che riecheggia tra le pareti della Sala Fontana, ed è un messaggio che arriva forte e chiaro. Basta guerra, solo pace. Da un capo all’altro del pianeta e per il pianeta intero. Queremos paz mundial, titola il suo disegno lo studente boliviano Carlos Alejandro, saggiamente distribuendo l’istanza plurale su ciascuno dei suoi personaggi di ogni età, a richiamare una responsabilità individuale e collettiva. Pace, con tutti i suoi concetti correlati – amore, tolleranza – e valori connessi – Éducation mon droit, afferma significativamente l’autore del lavoro proveniente dal Senegal. Pace, fornita di spontanee quanto valide motivazioni. Peace good. Peace means to happy, recitano alcune didascalie, esplicite, se mai ci fosse bisogno di chiarire ulteriormente il pensiero sottostante alle immagini.
All’opposto degli slogan privi di senso che traversano gli scenari (adulti) odierni, senza filtri né condizionamenti i piccoli vanno dritti all’anima delle cose. Vista ad altezza bambino la pace è gioia, è un’esplosione di colori, sorrisi, mamme che accudiscono e prati fioriti, mentre la guerra – emblematico uno dei disegni della Siria – con i suoi fili spinati, i carrarmati e le bombe, rende grigio il mondo e provoca lacrime e tristezza infinita nelle creature che lo abitano e finanche nel sole che lo illumina.
Il mosaico visivo di Colors for Peace ci dice che la voce dell’infanzia del pianeta si assomiglia quando parla di pace. Com’è giusto che sia, perché la pace, autentica, non ammette barriere e distinzioni di sorta. Non a caso molti dei disegni in mostra raffigurano mani diversamente colorate, che si stringono tra loro, che sorreggono la Terra che tutti abbiamo in comune, o variopinti girotondi attorno a essa. L’installazione al centro della mostra – Il Mappamondo, un globo interamente realizzato in carta riciclata dagli alunni dell’Istituto Comprensivo Via Micheli del II Municipio di Roma – sta lì a ricordarci in maniera tangibile che la Terra è una e interconnessa, al di là delle diversità culturali e ambientali, che anzi ne rappresentano la bellezza.
I video che accompagnano l’esposizione testimoniano l’entusiasmo con cui i bambini di tutto il mondo partecipano al progetto che ha preso il via dieci anni fa a Sant’Anna di Stazzema – teatro di uno dei più cruenti eccidi nazifascisti della Seconda guerra mondiale – da un’intuizione di Antonio Giannelli, presidente di “Colors for Peace”, e che oggi è una realtà con 21 sedi nei cinque continenti e 40 Ambasciatori di Pace. Centinaia gli eventi promossi in Italia e all’estero, in luoghi iconici come il Pantheon, il Campidoglio, il Parco Archeologico del Colosseo, anche in rete con altre importanti organizzazioni come “Peace Run” e “Robert F. Kennedy Human Rights Italia”, e nell’ambito di grandi manifestazioni internazionali, Expo, Olimpiadi e summit globali.
Colors for Peace – Colori per la pace. L’universo dei bambini per un mondo migliore
Palazzo delle Esposizioni, Roma, fino all’11 maggio 2025.
La mostra è promossa da Assessorato alla Cultura di Roma Capitale e Azienda Speciale Palaexpo.
Ingresso libero da via Milano 13, da martedì a domenica dalle ore 10 alle ore 20.