Il berretto a sonagli
di
Carlo Dilonardo
La signora Beatrice, moglie del cavalier Fiorìca, sospetta che il marito la tradisca con la giovane moglie del suo scrivano Ciampa. Rosa dalla gelosia, con la riluttante complicità del delegato Spanò, ordisce una trappola per sorprendere i due in flagranza di reato senza calcolare l'esito di tale progetto nei confronti di Ciampa. La reazione di Ciampa sarà furiosa. Non gli resterà che difendere il suo nome.
A cento anni dalla stesura, Valter Malosti sceglie di mettere in scena uno dei testi più emblematici dell'autore italiano più rappresentato al mondo, attraverso un lavoro davvero eccezionale. Una scenografia labirintica, ma essenziale, accoglie questi personaggi cui Pirandello da vita, prima nella stesura di due novelle La verità e Certi obblighi (entrambe del 1912) poi nella versione dialettale teatrale dal titolo ‘A birritta cu ‘i ciancianeddi del 1916. Malosti riesce a realizzare uno spettacolo innovativo, straordinario, senza tralasciare le linee-guida della drammaturgia pirandelliana, creando dei personaggi vivi, fatti di carne e sangue. Soprattutto come nel caso della strepitosa Roberta Caronia, nel ruolo di Beatrice Fiorìca, il cui corpo d'attrice è un insegnamento per le nuove generazioni, in baffo a tante inutili scuole di teatro; la Caronia, folgorante nella sua esecuzione, ha un corpo alimentato da corrente elettrica, scariche di energia teatrale proiettate direttamente al pubblico, emblematiche di quella aggressività, di quell'isteria, dovuta alla folle gelosia del personaggio che interpreta. Tutto il cast, ad onor del vero, ci sembra veramente di altissimo livello. Un lavoro di regia ineccepibile, fino alla cura del suo stesso personaggio – Ciampa – che Malosti crea dando l'impressione di essere appena uscito dal miglior film di Tim Burton. I personaggi “pupi” disegnati dalla penna di Pirandello si alzano dalla carta e arrivano sul palcoscenico in maniera dirompente. Uno spettacolo rispettoso e rivoluzionario, nello stesso tempo, quello andato in scena al Kismet di Bari, a cui il pubblico dedica sette chiamate agli attori, per un applauso lungo numerosi secondi, meritatissimo. Questo spettacolo dà senso alle emozioni dello spettatore, che può confrontarsi con una messa in scena in cui Malosti, diviene nuovo creatore dell'opera, dandole una personale lettura, una personale visione, spartiacque tra il testo drammaturgico e l'opera creativa della regia. Quando si accende la scintilla, come in questo caso, fra questi fattori il risultato non può che essere una “eruzione” scenica, attoriale, teatrale tout court. Il teatro italiano è vivo e ieri ne abbiamo avuto conferma. Sarebbe opportuno che questi esempi fossero visti dal più ampio numero di spettatori, di giovani spettatori: noi ce lo (e glielo) auguriamo per il bene del teatro, ma soprattutto per il loro bene, generazioni di teatranti – in molti casi – senza meta.
crediti fotografici di: Le Pera
crediti fotografici di: Franco Rabino
Il berretto a sonagli
di Luigi Pirandello
regia Valter Malosti
con Valter Malosti, Roberta Caronia, Paola Pace, Vito Di Bella, Paolo Giangrasso, Cristina Arnone, Roberta Crivelli
scene Carmelo Giammello
costumi Alessio Rosati
luci Francesco Dell'Elba
macchinista e direttore di scena Gennaro Cerlino
assistente alla regia Elena Serra
Teatro Kismet, Bari, 1 aprile 2017
|